FERNANDO MARTINEZ VELA

Fernando Martínez Vela, l'imprenditore spagnolo accusato di essere uno dei principali prestanome della camorra di Secondigliano e di aver costruito un impero in Ucraina riciclando i soldi dei clan, é stato condannato a 10 anni di reclusione. L'accusa aveva chiesto 13 anni. I suoi legali hanno annunciato di voler ricorrere in appello dopo aver letto le motivazioni.

Fernando Martínez, originario di Madrid, ma da anni stabilitosi a Odessa, in Ucraina, é stato condannato nel pomeriggio di oggi, dal tribunale di Napoli Nord.

Martínez a Odessa ha costruito un impero fatto di mattoni, piscine, impianti sportivi: in pratica, tutta la zona residenziale della citta, una sorta di new Casapesenna fatta di cristalli e calcestruzzo.

In quel contesto, fu eseguito uno dei piu importanti sequestri operati dalla magistratura italiana all'estero (oltre 400 appartamenti, tre societa, tutti riconducibili alla camorra e gestiti, per suo conto, da Fernando Martínez Vela).

L'imprenditore fu trasferito in Italia in via temporanea con un permesso della Corte di Cassazione di Odessa e rinchiuso nel carcere di Secondigliano. Sarebbe dovuto rientrare in Ucraina a novembre scorso per altri procedimenti giudiziari, ma il termine era stato prorogato di altri sei mesi.



Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

MARCEL CHIRILOVICI

I killer gli avevano gia scavato la fossa. Marcel Chirilovici, cittadino italiano di origine moldavo, reo di aver intrapreso una relazione extraconiugale con la moglie di un affiliato al clan mafioso Bilunov, era stato condannato a morte: pronta la trappola. Era tutto pronto per la sua esecuzione, con tanto di fossa dove nascondere il cadavere gia scavata nelle campagne moldave. Ma all'ultimo, e stato salvato un uomo "colpevole" di aver intrapreso una relazione extraconiugale con la moglie di un affiliato al clan Bilunov di Odessa. Uno smacco inaccettabile per il codice mafioso russo, e quindi i vertici dell'organizzazione malavitosa ne avevano firmato la condanna a morte.
Continua a leggere

RADU MUNTEANU

Radu Munteanu, cittadino moldavo con passaporto italiano, e condannato a morte dalla mafia di Odessa. Dissero: 'Il nostro sangue ce lo dobbiamo bere noi. Non lo possiamo dare a nessuno'.  Intendevano che ad ammazzare  dovevano essere loro, i suoi parenti, perche solo cosi il marchio d'infamia non si sarebbe riservato su di loro. D'infamie, al condannato a morte ne venivano rimproverate piu d'una: di essere una spia dei carabinieri, di picchiare e tradire la moglie (e che moglie: la figlia del boss), di voler vendicare uno zio ammazzato in Moldavia.
Continua a leggere